18 lug 2019
di Raffaella Damonte, Pediatra
I cosiddetti “dolori muscolo-scheletrici” sono una delle condizioni che affligge più persone al giorno d’oggi, con conseguente netto impatto sulla qualità di vita di molte di esse.
Le cause sono le più svariate, da quella che può essere ad esempio una risposta articolare, tendinea o muscolare a un movimento non fisiologico, a un sovraccarico o anche a un trauma apparentemente di lieve entità, fino invece al segnale che nasconde lesioni muscolari, legamentose, ossee, articolari, tendinee traumatiche o degenerative, per le quali può essere necessario un intervento chirurgico.
Spesso (anche se non sempre) il dolore è il primo comune sintomo di tutte queste condizioni, che si presenta accompagnato da alterazioni funzionali soggettive oppure oggettive che limitano l’individuo anche nelle semplici attività della vita quotidiana. La maggior parte delle volte, buona parte di questi sintomi regredisce quasi spontaneamente ma, altre volte, queste spiacevoli sensazioni tendono a resistere per periodi più o meno lunghi, permane una limitazione all’esecuzione di alcuni movimenti oppure gli accertamenti eseguiti mostrano alterazioni più o meno prevedibili.
In questi casi si ha la comprensibile volontà o necessità, anche naturalmente dopo consiglio del proprio medico curante, di rivolgersi a un medico specialista per avere un aiuto nell’eventuale prosecuzione dell’inquadramento diagnostico e quindi nella corretta pianificazione dell’iter terapeutico.
A tal proposito, vorrei scrivere alcune righe per provare a fare chiarezza sulle due principali figure mediche coinvolte nella diagnosi e nel trattamento delle affezioni genericamente chiamate “muscolo-scheletriche” e che comprendono numerose condizioni e patologie di gravità e trattamenti estremamente diversi fra loro: il Fisiatra e l’Ortopedico.
Il Fisiatra è un Medico specialista in “Medicina Fisica e Riabilitativa” e si occupa di tutto ciò che riguarda la riabilitazione in diversi ambiti, tra i quali l’ambito osteoarticolare e neuromuscolare, avvalendosi di terapie di diverso tipo a seconda della condizione in esame. L’Ortopedico (Medico specialista in “Ortopedia e Traumatologia”), è invece un Chirurgo e si occupa quindi dell’approccio alle patologie e condizioni dell’apparato locomotore con l’eventuale indicazione a un intervento oppure con l’impostazione di un percorso non chirurgico, temporaneo o definitivo.
Non c’è quindi da stupirsi se un Fisiatra vi invierà a un Ortopedico oppure un Ortopedico vi affiderà al Fisiatra per una parte del vostro iter terapeutico (o anche, in alcuni casi, definitivamente), poiché tanto è complesso (e permettetemi, affascinante) l’apparato muscolo-scheletrico, quanto è spesso necessario un approccio multidisciplinareperché, nonostante una parte di evidente e indiscutibile sovrapposizione per i due mondi Fisiatrico e Ortopedico, sono innegabili alcune problematiche o fasi di un trattamento articolato alle quali può rispondere con il suo operato solo uno dei due specialisti. È molto saggio allora il Medico che, trovandosi davanti a un problema non completamente risolvibile solo grazie ai mezzi a disposizione dalla propria specialità, dopo un accurato colloquio con il paziente, richieda la collaborazione di un collega che arrivi proprio dove lui non può.
Solo così, comprendendo come in questo ambito queste due specialità (e tutte le importanti figure che gravitano attorno a esse) siano strettamente collegate fra loro e spesso non possano prescindere l’una dall’altra, si può raggiungere l’obiettivo primario di tutta la nostra professione: curare, cioè prendersi realmente cura del nostro paziente.
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