Visita oculistica bambini: quando e perché farla

30 ottobre 2021

La visione si sviluppa in modo graduale durante i primi 5 anni di vita del bambino, ed in particolare dai 6 ai 12 mesi, pertanto tutte le anomalie che interferiscono in questo periodo provocano ripercussioni sulla loro funzione visiva.

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La prima visita oculistica

Una prima visita oculistica da far fare a tutti i neonati, soprattutto a quelli con più alto rischio genetico e nei prematuri, assume quindi una grande importanza per diagnosticare e rimuovere con tempestività qualsiasi ostacolo al normale sviluppo.

Perché è importante effettuare una visita oculistica ai bambini di 2/3 anni

Una visita tra il 2° e il 3° anno di età è di particolare rilevanza perché serve ad individuare possibili vizi di refrazione come la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo, ma anche per la ricerca di eventuali alterazioni della mobilità oculare, come strabismo e ambliopia.

Una diagnosi tempestiva permette di recuperare eventuali vizi poiché il sistema visivo è ancora in piena fase di sviluppo.

Le visite oculistiche di controllo sono importanti anche in età scolare: è abbastanza frequente che un bimbo possa, in questa fase della vita, necessitare di cure per correggere i suoi difetti visivi, e questo necessita di particolare impegno e di una grande attenzione da parte di genitori e pediatri.

Quali sono le 5 patologie oculistiche più diffuse nei bambini?

Ecco quali sono le malattie visive che, con maggiore frequenza, colpiscono i bambini, e cosa è importante conoscere su di esse:

Ipermetropia: solitamente è fisiologica alla nascita e comporta che il bambino non riesca a concentrarsi sugli oggetti vicini a causa di un bulbo oculare “corto”. È importante ridurla al più presto altrimenti può essere causa di occhio pigro.

Miopia: è una condizione in cui il bambino ha difficoltà a mettere a fuoco oggetti o persone lontane. Il sintomo tipico è quello per il quale i bambini tendono a socchiudere gli occhi per cercare di avere un’immagine migliore nel loro campo visivo. I bambini miopi tendono spesso a preferire attività che richiedono una visione ravvicinata, così da sentirsi maggiormente al sicuro.

Astigmatismo: comporta una visione deformata degli oggetti, siano essi vicini o lontani. Come avviene nell’adulto, questa malattia può verificarsi assieme a miopia o ipermetropia (anche se mai con entrambi).

Strabismo: mediamente occorre nel 4% dei bambini ed rappresenta una condizione nella quale gli assi visivi dei due occhi non sono allineati. Se insorge già alla nascita, il cervello tende ad escludere l’occhio deviato che va in ambliopia (cfr. punto successivo). Il rilevamento e la correzione precoci e tempestive possono impedire a questa situazione di causare altri problemi oculistici più complessi.

Ambliopia (Sindrome dell’occhio pigro): è la condizione in cui la funzione visiva di un occhio del bambino è ridotta o addirittura assente. In questo caso il bambino non usa involontariamente un occhio e il cervello cancella le immagini provenienti da esso. È molto importante individuare l’occhio pigro prima dei 7 anni, così da consentire la correzione senza il rischio di danni all’organo oculare.

È pertanto fondamentale rilevare al più presto i possibili sintomi di patologie visive, poiché queste possono influenzare per tutto il resto della vita del bambino sia le prestazioni scolastiche, sia uno sviluppo e una crescita sana del bambino, sia la salute visiva.

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