Il coronavirus Sars-Cov-2, che sta colpendo l’Italia in questo periodo, ha contagiato anche alcuni bambini in Lombardia. Come comportarci se il nostro bambino dovesse mostrare sintomi? E come prevenire il contagio? Lo abbiamo chiesto alla nostra Direttrice Sanitaria e Pediatra Raffaella Damonte.
Ad oggi il numero di bambini colpiti da Covid-19 risulta molto basso, come ha dimostrato uno studio del 29 gennaio su The New England of Medicine, in cui si spiega che “i bambini potrebbero avere meno probabilità di contrarre il virus o, se infetti, potrebbero mostrare sintomi più lievi rispetto agli adulti”. Un altro studio, pubblicato su Jama il 14 febbraio, riporta che in Cina dall’8 dicembre al 6 febbraio si conterebbero soltanto 9 casi di bimbi in cui è stata confermata l’infezione da Sars-CoV-2. Come si spiega questa importante differenza? La risposta non è ancora nota.
Per fare chiarezza i CDC, ossia i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Usa, riferiscono che “dalle informazioni limitate pubblicate e relative alle passate epidemie di Sars e Mers, causate da altri coronavirus, l’infezione fra i bambini è risultata relativamente rara”. Inoltre, i centri Usa, riferendosi ai casi di bimbi colpiti dal Covid-2019 in Cina, riportano che i sintomi risultano spesso “sovrapponibili a quelli di un raffreddamento, con febbre, raffreddore e tosse”, mentre casi gravi e complicati, sono molto rari. Non è stato riferito alcun decesso. Nonostante questi dati confortanti, non si deve abbassare la guardia ed è fondamentale rispettare le norme di prevenzione emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Come si legge sulla pagina del Ministero della Salute, si raccomanda “ai genitori di non portare i bambini nello studio del proprio pediatria di famiglia o al pronto soccorso per comuni sintomi respiratori come tosse, raffreddore e febbre “…” e di telefonare prima al medico per ricevere consigli e indicazioni”. È quindi meglio agire a distanza e telefonare, soprattutto per limitare il contatto fra persone sane ed eventuali malati. Il dott. Paolo Biasci, presidente della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), dichiara: “Purtroppo, del nuovo Coronavirus sappiamo ancora poco e dobbiamo adottare tutte le misure precauzionali per evitare che i bambini, secondo i dati epidemiologici disponibili al momento risparmiati dalla malattia, possano rappresentare il serbatoio di infezioni per genitori e nonni”. Pertanto, se il pediatra dovesse richiedere una visita ambulatoriale, le famiglie dovranno “collaborare attenendosi ad alcune semplici regole da adottare per evitare il contagio”.
Confidiamo nel senso di responsabilità delle famiglie ed esortiamo a seguire queste piccole regole e a mantenere la calma e la serenità evitando di farsi sopraffare dal panico che spesso viene generato dalla mancanza di informazioni corrette.
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