21 ago 2019
di Milena Tuccio, Fisioterapista
Se si soffre di forti e frequenti mal di testa, il primo passo fondamentale da compiere è recarsi da un medico specialista esperto in cefalee che possa formulare una diagnosi precisa per valutare la terapia più idonea, sia di tipo farmacologico sia non farmacologico, tra cui integratori nutrizionali, dietoterapia, psicoterapia e fisioterapia muscoloscheletrica specializzata.
La visita muscoloscheletrica fisioterapica per cefalee viene generalmente raccomandata dal medico specialista quando il paziente riporta in anamnesi dolori cranio-cervicali o cranio-mandibolari in associazione alla sua cefalea sia prima sia durante il mal di testa.
L’anamnesi fisioterapica consiste nella raccolta d’informazioni tramite test validati per comprendere e definire nel dettaglio il quadro clinico. Si eseguono dei test manuali specifici per verificare la presenza e il ruolo dei disordini cervicali e mandibolari. Uno dei test più importanti si basa sul concetto di riprodurre, ridurre e risolvere i sintomi del mal di testa, tramite test palpatori provocativi, metodo ideato dal Dott. Dean Watson. Infine, la terapia manuale è l’aiuto fondamentale per risolvere questi disordini e avere un effetto duraturo sulla cefalea.
È stato osservato che il 70%-90% delle persone con emicrania presenta problemi cervicali prima, durante o dopo gli attacchi che vengono però ignorati o considerati solo come sintomo dell’emicrania stessa.
Ci sono molti pregiudizi nei confronti del rachide cervicale – cioè il collo – e non si verifica quasi mai il suo ruolo e la sua influenza per la cefalea del paziente. In questo modo si perde una fondamentale occasione di miglioramento, soprattutto perché recenti studi hanno dimostrato che in alcune persone con emicrania i problemi cervicali possono essere un fattore co-causativo.
Esistono delle connessioni neuroanatomiche tra il rachide cervicale superiore e la testa, e i disordini cervicali sono in grado di stressare il sistema nervoso centrale e sensibilizzarlo al massimo. Questo significa che il sistema nervoso di una persona con emicrania, già per natura più sensibile, può divenire ipersensibile e ipereccitabile a causa di problemi cervicali.
I disordini cervicali possono produrre dolori e altri sintomi sulla testa, simulando delle vere e proprie emicranie o cefalee di tipo tensivo che possono essere mal diagnosticate.
Le forme di “probabile emicrania” – cioè quelle in cui manca almeno un criterio diagnostico specifico – possono in realtà essere forme di cefalea cervicogenica latenti.
Per questo motivo ogni persona che soffre di emicrania dovrebbe ricevere un’accurata valutazione del rachide cervicale, soprattutto quando lamenta dolori e rigidità del collo prima, durante o dopo gli attacchi di cefalea. Risolvere disordini cervicali latenti può infatti migliorare notevolmente l’andamento dell’emicrania.
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