Gravidanza: istruzioni per l’uso

17 giu 2019

QUANDO VA ESEGUITA LA PRIMA VISITA?

È consigliabile effettuare la prima visita e la prima ecografia con lo specialista in Ostetricia e Ginecologia tra la 5° e la 6° settimana per accertarsi che la sede della gravidanza sia intrauterina.

Nel corso della prima visita, il ginecologo ricostruisce l’anamnesi della paziente, cioè la sua storia clinica e quella della famiglia, in modo da identificare i possibili elementi di rischio per la gravidanza e il nascituro.
Vengono analizzate eventuali patologie materne, come l’ipertensione, il diabete o le malattie autoimmuni, e le patologie di origine genetica-familiare, come l’anemia mediterranea e la fibrosi cistica. A questo scopo lo specialista potrà prescrivere esami del sangue, delle urine e pap test.

L’ECOGRAFIA

La prima ecografia deve essere fatta dopo la 6° settimana di gravidanza ed entro la 13° settimana ed è utile a:
– verificare l’insediamento dell’embrione nell’utero ed eseguire una prima valutazione;
– capire se la gravidanza è singola o gemellare;
– stabilire approssimativamente le settimane di gestazione.

L’ecografia del secondo trimestre o ecografia morfologica, da effettuare tra la 20° e la 22° settimana, è utile a:
– valutare l’accrescimento e la conformazione dei vari organi del bambino;
– rilevare eventuali anomalie anatomiche e malformazioni del feto;
– conoscere il sesso del bambino.

L’ultima ecografia (detta anche dell’accrescimento), da effettuare intorno alla 32° settimana, è utile a:
– monitorare la crescita fetale;
– misurare la quantità di liquido amniotico;
– valutare la funzionalità della placenta.

DIAGNOSI PRENATALE: TEST DEL DNA FETALE E BI TEST

La salute della mamma e del suo bambino può essere investigata attraverso test e screening non invasivi, affidabili e senza rischi, né per la mamma né per il bambino, che permettono la diagnosi precoce delle principali malattie cromosomiche.

Il test del DNA fetale (o test genetico o Harmony Test) può essere effettuato dalla 10° settimana di gravidanza in poi. Si tratta di un’indagine sul DNA del feto che circola nel sangue materno per rilevare la presenza di anomalie cromosomiche o malattie genetiche note.

Il Bi Test (o Ultrascreen), invece, viene effettuato in due momenti. A 10 settimane il medico effettua la consulenza e il prelievo del sangue. A 12-13 settimane, si effettua l’ecografia attraverso la quale si verifica la vitalità dell’embrione, si misura la lunghezza del feto e lo spessore della “traslucenza nucale” (cioè il liquido linfatico che si raccoglie nella parte posteriore del collo del feto. L’eccesso di liquido che determina un aumento della traslucenza nucale, in alcuni casi, si associa a un maggior rischio di anomalie cromosomiche e di patologie malformative o della placenta).

L’esito dell’esame è dato dalla combinazione statistica dei risultati di esami del sangue ed ecografia con l’età materna. Questo test ha lo scopo di stimare il rischio di anomalie cromosomiche, in particolare della Trisomia 21 (sindrome di Down) o della Trisomia 18 (sindrome di Edwards) e di identificare condizioni di rischio particolari per alcune anomalie anatomiche o placentari.
L’esame è rivolto a donne di età inferiore a 35 anni che ritengono utile valutare in modo più preciso il loro rischio individuale e poter decidere se fare o meno ulteriori esami invasivi (amniocentesi o prelievo di villi coriali); e a donne di età superiore a 35 anni, che, al contrario, ritengono utile rivalutare in modo più preciso il loro rischio individuale per decidere eventualmente di non esporsi alla diagnosi prenatale invasiva.

VISITE DI CONTROLLO

È opportuno eseguire mensilmente gli esami del sangue ed effettuare una visita di controllo, volta a confermare la presenza del battito cardiaco fetale, valutare le condizioni di salute della madre, le dimensioni dell’utero e le condizioni del collo uterino.

Infine, circa 40 giorni dopo il parto è opportuno effettuare una visita di controllo durante la quale il ginecologo verifica lo stato di salute generale della neomamma ed effettua gli esami di routine, il pap test ed esegue una consulenza su allattamento e contraccettivi.

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