28 giu 2019
di Raffaella Damonte, Direttore Sanitario Welcomed
Ci avviciniamo a trascorrere le meritate vacanze con i nostri piccoli: ecco una serie di comportamenti per proteggere i bambini dalla luce solare.
Partiamo dal presupposto che i raggi solari fanno bene ai bambini, aumentano la produzione di vitamina D (fondamentale per lo sviluppo del sistema scheletrico) stimolano il metabolismo accelerando l’attività cellulare (per questo d’estate si dimagrisce più facilmente), migliorano l’umore e, per finire, rafforzano il sistema immunitario.
Le regole di esposizione al sole non sono molto diverse da quelle per gli adulti, anche se ci sono un po’ di novità: non è vero che le vacanze al mare per i lattanti sono da proibire; si può andare al mare a qualunque età, anzi spesso fa più caldo in casa che sulla riva del mare. Come per gli adulti le ore più rischiose vanno dalle 11 alle 17, ma anche in queste ore è sufficiente far bere spesso il bambino e posizionare il bimbo in posizione ventilata. È bene coprire sempre il bambino con una maglietta di cotone e con un cappellino ampio e leggero.
All’età di 1-3 anni i piccoli possono cominciare a muoversi e a giocare sulla sabbia e nel mare, protetti da un filtro solare adeguato (occorre partire da una protezione elevata). Dopo i 3 anni e fino ai 7-8, il margine di libertà diventa più elevato, ma è comunque sempre opportuno fare una pausa all’ora di pranzo e ritirarsi all’ombra.
La crema di protezione va spalmata almeno ogni due ore su tutto il corpo (ci sono molte creme colorate che consentono di controllare se la crema è stata spalmata correttamente e se è andata via dopo il bagno) e non si deve mai rinunciare alla protezione del cappello.
Per i primi 3-4 giorni si può usare un indice di protezione 30 per gambe e braccia e uno schermo totale per spalle, torace e viso (attenzione anche alle orecchie e ai piedi!), poi l’indice 30 va bene per tutto il corpo e dopo una settimana si può passare a 15-20 e così via.
Attenzione anche alle irritazioni da sudore, spesso scambiate per allergie o malattie infettive. Il bagno può essere fatto sempre, ma se il bambino è molto piccolo conviene gonfiare una piccola piscina di plastica, riempirla di acqua dolce e farla scaldare al sole. Quanto alla durata del bagno, non c’è una regola: si deve controllare che le labbra del bambino non cambino colore e osservare i palmi delle mani, che non devono sembrare raggrinzite.
Molti problemi, come pruriti e arrossamenti, e l’eritema solare, molto frequente nei soggetti che stanno poco all’aria aperta, possono essere evitati controllando adeguatamente l’alimentazione del bambino. D’estate è corretto mangiare in gran quantità vegetali, abolendo i grassi animali, i cibi molto cotti o fritti, i dolci molto elaborati. Sì quindi a frutta e verdura (pomodori e carote in special modo), alla pasta e al riso con pochi condimenti, ai gelati e allo yogurt, al pesce cotto a vapore e all’olio crudo.
Superfluo ricordare che l’acqua è sempre la bevanda migliore, ma anche i succhi poco zuccherati vanno bene.
Portate sempre in borsa un kit da spiaggia: costumi di ricambio (meglio in cotone, poco irritanti), una maglietta bianca per quando il sole è più forte, un cappello a tesa larga, acqua naturale, uno stick protettivo per labbra e contorno occhi, fazzoletti alla camomilla e aloe come pronto soccorso per le irritazioni. E per finire, un telo di cotone leggero per costruire una tenda intorno all’ombrellone.
Sì alle carote e a molti succhi di frutta, no ai grassi animali e ai cibi pesanti. E attenzione alle creme che si acquistano: non sono tutte uguali, meglio leggere la composizione e dare la priorità ai prodotti naturali acquistati in farmacia. Un richiamo ai genitori: attenti al sole, ma anche a tutto quello che circonda la vita del bambino in spiaggia. Se sono piccoli e non possono muoversi, mai lasciarli nel seggiolino in un luogo chiuso: servono aria fresca e liquidi per evitare il rischio di disidratazione.
– Acqua a volontà: una scorta d’acqua, non gelata e non gasata, per bere e rinfrescarsi il viso e i capelli ogni volta che se ne sente la necessità, nonché per rimuovere sabbia e sale.
– Un cappellino: indispensabile fino a 7-8 anni, e comunque anche per i più grandicelli nei primi giorni di sole.
– Giochi: muoversi consente al bambino di autoregolarsi, ritirandosi all’ombra o chiedendo di rientrare quando il caldo si fa sentire.
– Acqua inquinata: i bambini sono più sensibili degli adulti all’inquinamento: prima di lasciarli bagnare, accertatevi che non ci siano divieti.
– Forme allergiche: se il bambino soffre di eczemi, prurito ricorrente, forma allergiche che riguardano la pelle, consultate il pediatra prima di partire e fatevi indicare i prodotti migliori.
– Cose fritte: non cedete – non tutti i giorni almeno – alla tentazione della ciambella, del bombolone o della pizza e delle patatine: i cibi grassi non vanno bene per l’estate.
– Neonati: non portate in spiaggia, se non al mattino presto o al tramonto, i neonati e i piccoli che non camminano: possono disidratarsi.
– Costume bagnato: non lasciate il costume bagnato o pieno di sabbia troppo a lungo addosso ai bambini: meglio viaggiare con 2-3 ricambi, preferibilmente in cotone.
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