29 settembre 2021
Per definire irregolare il ciclo mestruale bisogna analizzare tre elementi fondamentali: la frequenza, la quantità e la durata. In questo articolo ce ne parla la nostra Ginecologa, la Dott.ssa Monica Moneta.
La frequenza del ciclo mestruale si calcola contando i giorni che sono compresi tra il primo giorno di una mestruazione e il primo della mestruazione successiva.
Generalmente, questo intervallo di tempo nelle donne è di circa 28-30 giorni, ma per definirsi regolare il ciclo ha una frequenza compresa tra i 25 e i 35 giorni.
Quando il ciclo ha una frequenza superiore ai 35 giorni si parla di oligomenorrea, mentre quando è inferiore ai 25 giorni parliamo di polimenorrea.
Se il ciclo non si presenta per tre mesi successivi, si tratta di amenorrea: amenorrea primaria se il ciclo non è mai comparso nel corso della vita oppure secondaria se non compare dopo aver avuto cicli mestruali.
La quantità di flusso mestruale normale è tra i 35 e gli 80 ml.
Se i flussi diventano troppo abbondanti si parla di ipermenorrea o menoraggia, mentre se sono scarsi e durano poco, si parla di ipomenorrea. Se si manifesta sanguinamento al di fuori del flusso mestruale atteso si definisce metrorragia.
Mediamente la durata del sanguinamento durante il corso di una mestruazione varia da 3 a 7 giorni dall’inizio del ciclo, se questo si prolunga oltre i 7-8 giorni allora ci si trova davanti a una condizione di menometrorragia.
Viene definito ‘spotting’ la comparsa di sanguinamento, più o meno scarso al di fuori del periodo mestruale.
Le cause dell’irregolarità mestruale possono essere molteplici, in alcuni casi si possono identificare, in altri non è possibile stabilirne chiaramente le cause. Possono essere correlate ad alterazioni dell’equilibrio ormonale a livello ovarico ma anche sistemico.
Talvolta esistono cause organiche che possono influenzare il sanguinamento, come miomi uterini o polipi endometriali. In altri casi le alterazioni del ciclo possono essere associate a cambiamenti comportamentali, variazioni di peso o periodi di particolare stress fisico o emotivo.
Un buon modo per capire se il proprio ciclo mestruale è regolare è quello di utilizzare un diario mestruale, nel quale annotare le date di inizio del flusso, in modo da aver chiaro il ritmo del proprio ciclo. Oggi ci sono tantissime applicazioni che aiutano a svolgere questa funzione.
Sarebbe utile anche indicare quanti giorni dura la mestruazione ed eventuali anomalie circa la quantità di flusso, la presenza di dolori o altri disturbi associati al ciclo.
Se si osservano irregolarità di frequenza, quantità e durata o se si nota che i dolori mestruali e i fastidi si accentuano o incidono sulla propria qualità di vita, sarebbe buona norma rivolgersi al ginecologo, per escludere la presenza di patologie e per risolvere i disturbi.
È importante avere fiducia nel proprio ginecologo e sentirsi a proprio agio, creando un legame professionale che permetta di facilitare la volontà di contattarlo in caso di necessità.
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