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giugno
La balbuzie è un’alterazione nel ritmo della parola, chiamata “disfluenza“, che si manifesta attraverso la ripetizione di sillabe e frasi, prolungamenti di suoni, esitazioni o blocchi nell’eloquio. I bambini che balbettano possono avere difficoltà a esprimersi fluentemente e possono sentirsi frustrati o imbarazzati durante la comunicazione.
La causa esatta della balbuzie non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che sia di natura neurofisiologica. Diversi fattori possono influenzare l’insorgenza della balbuzie, tra cui fattori genetici, stati emotivi, sesso maschile, familiarità, ambiente comunicativo e età di insorgenza.
Ci sono diverse strategie che i genitori possono adottare per aiutare i propri figli a gestire la balbuzie. È importante ascoltare con serenità il bambino quando parla, senza mostrare ansia o stress. Lasciare che il bambino concluda il proprio discorso e parlare in modo rilassato, evitando di scandire eccessivamente le parole, può favorire una maggiore fluidità. Inoltre, non anticipare il bambino durante la sua comunicazione e valorizzare le altre qualità del bambino possono contribuire a migliorare la sua autostima.
È comune che i prolungamenti, i blocchi e le ripetizioni si verifichino nei bambini tra i 2 e i 5 anni in modo fisiologico. Tuttavia, se il problema persiste per più di 6 mesi, è consigliabile rivolgersi a un logopedista specializzato nelle disfluenze. Non è opportuno attendere nella speranza che il problema si risolva da solo, ma è importante cercare l’aiuto di un professionista che possa fornire il supporto necessario.
La balbuzie può essere un ostacolo nella comunicazione dei bambini, ma con il supporto adeguato e un ambiente comprensivo, è possibile gestire questo disturbo del linguaggio. Ricordiamo che ogni bambino è un individuo unico e che il sostegno familiare gioca un ruolo fondamentale nel promuovere una comunicazione positiva e un’adeguata autostima.
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