ADHD e compiti: cosa fare?

30 giugno 2021

di Valeria Tessarollo, Neuropsichiatra infantile

Gli alunni ADHD, presentando spesso un deficit delle funzioni esecutive ed in particolare una fatica nel pianificare degli steps necessari per raggiungere un obiettivo.

I ragazzi con ADHD possono necessitare di un supporto per gli aspetti organizzativi e per il monitoraggio dei risultati, oltre che per l’esecuzione.

Adhd e compiti

Gli adulti, per supportare i propri bambini ad eseguire i compiti possono:

– Essere espliciti sugli obiettivi da raggiungere.
Evitare obiettivi esagerati e parcellizzare il più possibile il lavoro favorendo la sperimentazione del successo.
Motivare ed incoraggiare il bambino.
– Accorgersi e rinforzare positivamente miglioramenti anche piccoli.
Non sottolineare il fallimento.
Ridurre gradualmente il sostegno fornito in modo da rendere il bambino progressivamente indipendente.

 

Adhd e compiti: strategie

Per portare un bambino/ragazzo con ADHD ad impegnarsi nei compiti e diventare sempre più autonomo bisogna insegnare strategie per:

– Allestire e gestire il proprio spazio fisico di lavoro.
– Predisporre il materiale necessario per svolgere il compito.
Stimare con il bambino il tempo necessario per svolgere i compiti.
– Utilizzare una sveglia per scandire tempi di lavoro e tempi di pausa concordati.
– Prevedere pause frequenti.
– Prevedere attività piacevoli al termine del momento dei compiti.
Dividere il compito in più parti.
– Verificare gli errori e correggerli insieme, senza sostituirsi.

In sintesi, creare routine o comunque una programmazione, meglio se scritta, del lavoro da svolgere e dei tempi da dedicare, avendo presente la mole complessiva dei compiti ed una stima dei tempi di esecuzione.

Definizione della dimensione temporale

È molto importante la definizione della dimensione temporale poiché spesso i bambini con ADHD hanno molta difficoltà a stimare i tempi, per cui per ogni compito la loro percezione è che si tratterà di un lavoro lunghissimo.  Sapere invece che il tempo previsto è limitato li rassicura, li calma ed aumenta la loro motivazione.

Dare dei feedback

Inoltre, all’interno di una condivisione della programmazione, è possibile dare al bambino un feedback rispetto all’inesattezza della propria percezione, aiutandolo ad ipotizzare e poi verificare l’effettiva durata di un compito svolto.

Segnare quindi il tempo di inizio e di fine: quanto tempo? La tua stima era realistica? E così via.

Questo nel tempo, una volta interiorizzato, diventa una strategia utile per la gestione dell’ansia conseguente al senso di sopraffazione che spesso accompagna per questi bambini il momento dei compiti.

Il programma di Welcomed

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